Caratteristiche olio extravergine di oliva Ogliarola

L’ogliarola è una delle cultivar di olive da spremitura più diffuse nel meridione d’Italia, particolarmente presente in Puglia e Basilicata ma non solo. Ogni micro territorio ha la sua varietà di Ogliarola impiantata che a seconda delle caratteristiche del suolo, del clima, dell’età dell’uliveto, si esprime con differenti sfumature distintive, tanto che nel tempo si sono sviluppati nomi specifici che potessero identificare con esattezza la provenienza.

Esiste infatti l’ogliarola garganica presente a nord di Foggia, l’ogliarola barese conosciuta anche con il nome di “Cima di Bitonto” e l’ogliarola del Salento, oggi quasi scomparsa a causa della Xylella fastidiosa, il batterio killer degli ulivi salentini. In Basilicata, l’ogliarola è particolarmente diffusa nella zona del Vulture-melfese, quindi in provincia di Potenza e nella provincia di Matera con l’ogliarola del Bradano.

Caratteristiche pianta

La pianta è alquanto vigorosa, con portamento espanso e una medio-alta densità della chioma. Non è affatto raro, trovare piante dalle dimensioni notevoli, grazie ad una predisposizione naturale della cultivar e all’età di molti esemplari che superano abbondantemente i 100 anni. Le olive sono di piccole dimensioni, circa 2 gr, ad ulteriore testimonianza dell’età degli impianti, e sono utilizzate quasi esclusivamente per la produzione di olio extravergine di oliva. Gli ulivi non sono molto resistenti alle gelate ed alla brezza marina e risultano essere poco resistenti anche alle malattie ed ai parassiti. 

Gli aspetti positivi della cultivar, però, bilanciano quelli negativi. La resa in olio è alta, può arrivare anche al 20-22% anche se è una pianta con evidente tendenza all’alternanza di produzione, e sopratutto l’olio che se ne produce è di ottima qualità.

Caratteristiche organolettiche e gusto-olfattive olio extravergine ogliarola

Di colore giallo oro con leggeri riflessi verdolini, abbastanza viscoso. All’olfatto è molto piacevole, media l’intensità dei profumi fruttati con un caratteristico sentore mandorlato. In linea di massima l’olio monocultivar Ogliarola si presenta con un fruttato medio, quindi più intenso rispetto al Leccino, e decisamente meno rispetto alla Coratina. Il sentore di amaro e piccante risulta molto equilibrato, di media intensità. Nel complesso un olio armonioso, elegante con un suo carattere che riesce a coniugare aromaticità e corpo, equidistante tra le varie componenti, nessuna delle quali prevarica mai sulle altre. Un olivo antichissimo da cui si ottiene un extra vergine molto moderno che incarna perfettamente il gusto della stragrande maggioranza dei consumatori che cerca prodotti di qualità in grado di sostenere la maggior parte dei piatti senza mai apparire troppo “protagonista”. Come accennato in precedenza ogni micro-territorio ha delle sue peculiarità che non stravolgono le caratteristiche  della cultivar ma solo arricchendola di alcune sfumature. L’ogliarola del Bradano e quella leccese, ad esempio, è più variegata al gusto, in quanto sono presenti note erbacee e di carciofo rispetto alla cima di Bitonto barese in cui sono presenti per lo più toni di mandorla e talvolta di mela.

Come usarlo in cucina

Se già sapete come valutare un olio extra vergine, sarete d’accordo che quello di Ogliarola è fresco, equilibrato mediamente intenso, appena amarognolo e piccantino nel finale con piacevoli rimandi di mandorla ed erba sfalciata, talvolta anche di alloro, caratteristiche che lo rendono ideale per un consumo sia a crudo che per la preparazione di minestre, sughi e fritture. E’ un olio che si abbina egregiamente a primi piatti, zuppe di legumi, bruschette e arrosti di carni bianche.

Come si conserva

Le regole generali sono le stesse di altre cultivar, pertanto è bene conservare l’olio di Ogliarola al riparo dalla luce diretta, in piccoli contenitori che consentano di limitare al massimo l’azione ossidativa dell’ossigeno. Sebbene la scadenza dell’olio sia solo un consiglio e non un imperativo, sarebbe bene conservare e consumarlo non oltre 18 mesi dal confezionamento, in quanto con il passare del tempo aumenta l’acidità ed il numero dei perossidi determinando un progressivo deterioramento.

Conclusioni

Se quello che cerchi è un olio profumato, elegante ed armonico, se non ami gli oli troppo dolci ma neanche quelli troppo decisi, un olio monocultivar Ogliarola è proprio quello che fa al caso tuo. Se hai bisogno di altre informazioni o vuoi farci conoscere il tuo parere, lascia un commento qui sotto.

Ultimo aggiornamento 27 Maggio 2022

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