Come scegliere un whisky da regalare

Per chi sta iniziando ad approcciarsi al mondo dei distillati e dei whisky in particolare, o per chi vuole omaggiare un amico intenditore, può non essere semplicissimo orientarsi tra le tantissime proposte.

Oltre alle centinaia di distillerie, bisogna scegliere tra i blended ed i single malt, di origine scozzese anzichè irlandese o giapponese, canadese, i vari invecchiamenti, poi ci sono le special release e le distiller edition che rendono la scelta molto molto complessa.

Qualora cerchiate dei consigli direttamente su delle etichette da acquistare, e non vi va di leggervi questo post, potete andare direttamente al post in cui vi consiglio alcuni whisky da regalare a Natale o in altre occasioni.

Come si produce il whisky

Il whisky è una bevanda alcolica ottenuta dalla distillazione di mosto fermentato di orzo o altri cereali, maltato o non. La maltazione avviene per aumentare gli zuccheri fermentabili. Questa fase avviene immergendo l’orzo in acqua sino a che non inizia la germinazione, che viene poi stoppata essiccando l’orzo maltato in alcuni forni, questi possono essere alimentati da torba oppure no.

Il fumo da torba conferisce al malto e quindi al whisky un aroma particolare, questo da vita ai cosidetti whisky torbati. Una volta essiccato, il malto d’orzo viene macinato e messo a bagno in acqua calda, così che il processo di  trasformazione degli amidi in zuccheri si possa completare.

A questo mosto filtrato vengono aggiunti dei lieviti selezionati che vengono lasciati a “lavorare” per 2-3 giorni, quello che si ottiene è una specie di birra di pochi gradi alcolici, un prodotto pronto per la distillazione. In Scozia, dove nasce il vero Scotch Whisky, questa fase avviene in due o anche tre fasi, il cuore del distillato ottenuto dopo la distillazione viene generalmente diluito con acqua e avviato all’invecchiamento in botti di legno che hanno precedentemente ospitato altri distillati o vini, liquorosi e non.

Single malt e blended

Una delle principali distinzioni da fare sui whisky è tra i single malt e i blended. I single malt sono whisky ottenuti da puro malto d’orzo prodotti e invecchiati da una sola distilleria. I blended sono ottenuti miscelando diversi single malt prodotti da differenti distillerie con caratteristiche, luoghi di provenienza e invecchiamenti differenti.
Tra gli intenditori si dice che un vero whisky non può che essere un single malt, ci sono però alcuni whisky blended di eccezionale livello qualitativo, apprezzati anche da grandi intenditori.

Zone di origine

I whisky possono essere scozzesi, irlandesi, canadesi, americani, giapponesi o anche italiani, sappiate però, che i più apprezzati whisky per intenditori sono quelli scozzesi. La Scozia grazie al suo particolare clima e alla sua aria pulita influisce moltissimo sulla qualità dei distillati, non a caso, qui ci sono una serie di regioni, ognuna delle quali dà un’impronta distintiva ai whisky prodotti.

  • Lowlands: Nella zona a cavallo tra Edinburgo e Glasgow, i whisky sono generalmente dolci e non torbati. Tra le più celebri distillerie vi sono The Cally e Glenkinchie.
  • Highlands: Zona settentrionale della Scozia, dove gli scotch prodotti sono più leggeri, delicati e dolci. Ricordiamo le più famose distillerie Dalwhinnie, Clynelish e Oban
  • Speyside: Qui c’è la maggior concentrazione di distillerie della Scozia razie alla presenza di numerosi e abbondanti corsi d’acqua. Il clima mite contribuisce a caratterizzare i whisky diquesta regione, generalmente molto complessi ed eleganti. Tra i prodotti più rilevanti ricordiamo quelli delle distillerie Glen Elgin, Mannochmore, Linkwood, Cambus e Cragganmore.
  • Isola di Islay: Un’isola dal clima estremo su cui si producono probabilmente i whisky più estremi della Scozia. Qui sono prodotti i whisky dal sapore più deciso, molto torbati e marini. Non si può non menzionare la mitica Port Ellen, ma anche Lagavulin e Caol Ila.
  • Isola di Skye: Questa è l’isola di Talisker, un’isola perennemente soffiata dal vento umido, i suoi prodotti si dintinguono per le spiccate note salmastre e di torba.

Gli invecchiamenti

Qui parliamo esclusivamente dei single malt che quasi sempre riportano in etichetta gli anni di invecchiamento dei malti, poichè i blended sono generalmente composti miscelando whisky di diversi invecchiamenti, anche se generalmente a parità di brand, a whisky blended più costosi corrispondono miscele più invecchiate, ad esempio tra il Johnnie Walker Green (fino a 15 anni) e il Johnnie Walker Platinum (fino a 18 anni di invecchiamento).


In Scozia per legge, l’invecchiamento minimo è di 3 anni, ma di solito un whisky per poter acquisire maggiore complessità aromatica necessita di permanenza in legno molto più lunga. Attenzione però, all’aumentare dell’invecchiamento non sempre corrisponde un prodotto migliore.

Cosa sono le Special Release

Le Special Release sono edizioni annuali speciali prodotte in quantità molto limitate di single malt che hanno subito un lungo invecchiamento e vengono imbottigliati “Natural Cask Strenght”, ovvero così come sono nella botte, senza subire filtrazione nè diluizione per diminuirne la gradazione alcolica, pertanto, di solito si tratta di whisky con gradazione alcolica maggiore rispetto agli altri. Sono prodotti che, quindi, variano da un anno all’altro.

Cosa sono le Distillers Edition

Si tratta di whisky single malts che dopo aver passato il loro naturale invecchiamento nelle botti di rovere americano, vengono sottoposti ad un ulteriore invecchiamento di circa 1 anno in legni che hanno precedentemente contenuto vini liquorosi, molto spesso sherry, questo al fine di arricchire il distillato di ulteriori aromi che ne andranno a caratterizzare il profilo gusto-olfattivo. Come per le Special Release, anche le Distillers Edition, hanno importanti differenze da un’annata all’altra.

Ora che avete qualche informazione in più, scegliete pure il vostro scotch whisky in maniera più consapevole, non vi resta che fare i conti con il budget a disposizione…

Ultimo aggiornamento 19 Febbraio 2024

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