Quanti tipi di cognac esistono?

Il Cognac è un’acquavite di vino invecchiata in fusti di rovere il cui nome è riservato ai soli distillati provenienti dalla Charente francese tramite vini bianchi di zona. Il vino viene distillato in alambicchi charentais per due volte, il distillato ottenuto vine poi riposto ad invecchiare.

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Per capire quanti tipi di Cognac esistono possiamo procedere in almeno tre modi diversi, dal momento che questi variano in base allo stile di distillazione, alle zone di produzione e alla classificazione di invecchiamento.

Vediamole una ad una. 

Il Cognac in base allo stile di distillazione

Lo stile è una questione di gusto che dipende dalla distilleria e dagli esperti che si apprestano ad imbottigliare questa pregiata acquavite.

Da una parte vi è chi distilla con i lieviti per mantenere il distillato ricco e complesso, agevolando l’affinatura in botte e la permanenza degli aromi boschivi e fruttati che ne derivano.

Dall’altro vi è chi distilla senza lieviti per ottenere Cognac leggeri, strutturati e duraturi sul palato. 

Quindi i Cognac distillati senza lieviti sono lavorati con il metodo Martell mentre gli altri appartengono allo stile Rèmy.

Questa informazione non è specificata in etichetta ed è una “chicca” per veri intenditori che sicuramente vale come prima distinzione per capire quanti tipi di Cognac esistono.

Ovviamente non è la sola perché, come abbiamo anticipato, i Cognac si distinguono anche per origine geografica limitatamente alla regione della Charente. 

La AOC del Cognac: le crus dell’Appelation Cognac 

L’appellation del Cognac si divide in sei sottozone che sono conosciute come “Crus” disposte in modo concentrico.

Ogni zona produce una diversa qualità dei distillati per via della conformazione morfologica del territorio che, ovviamente, ne influenza sapore, colore e aroma. 

Per esempio i Cognac prodotti in Grande Champagne, regione al centro della AOC, sono influenzati dalle grandi quantità di gesso nel sottosuolo e dai sedimenti marini che, quindi, danno vita a distillati floreali e fini.

I cognac provenienti dalla Petite Champagne, invece, coprono il 21% dell’intera produzione e sono fini e complessi con minime differenze rispetto ai precedenti. 

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Un’altra grande crus della AOC è la Borderies da cui, tuttavia, proviene solamente il 6% dell’intera produzione di Cognac. I distillati qui risentono del terreno argilloso e, dunque, invecchiano in modo equilibrato e floreale.

Infine ci sono Fins Bois, Bons Bois e Bois Ordinaires che si avvicinano sempre più all’Oceano atlantico e, pertanto, portano in bottiglia sensazioni marine e sabbiose dal sapore rustico e ad invecchiamento rapido. 

Quando il Cognac è prodotto in una sola delle zone riporterà in etichetta la rispettiva indicazione geografica. Al contrario le miscele di Cognac provenienti da diverse Crus non riportano alcuna informazione in etichetta ma con un’unica eccezione.

Difatti il Cognac ottenuto dalla miscela di distillati provenienti da Petite e Grande Champagne prende il nome di “Fine Champagne”. 

La classificazione di invecchiamento

Il Cognac, infine, viene identificato dal grado di invecchiamento che utilizza delle sigle tradizionali indicative.

Difatti per legge non viene indicato l’anno di distillazione ad eccezione del Cognac Millesimato e, per questo, ogni bottiglia presenta sconosciute quantità di acquaviti provenienti da diverse annate.

La sigla, quindi, costituisce un’informazione approssimativa che, solitamente, fa riferimento all’acquavite presente in maggior quantità nella bottiglia

La sigla VS sta per Very Special e fa riferimento a Cognac giovani con acquaviti di almeno due anni di invecchiamento.

La stessa è anche conosciuta con il termine “De Luxe” o con l’utilizzo di tre asterischi consecutivi. Per le acquavite di almeno quattro anni di affinatura, invece, si utilizza la sigla VSOP che sta per Very Superior o Very Special Old Pale.

In altre bottiglie l’invecchiamento di almeno quattro anni è indicato con la sigla “Réserve” che fa riferimento alla stessa tipologia.

Infine per i Cognac più longevi con almeno sei anni di invecchiamento si usa la sigla XO che sta per “Extra Old”. Sei anni sono la massima garanzia legale di invecchiamento secondo quanto riportato dall’AOC.

A queste sigle se ne aggiungono due non ufficiali che garantiscono alle bottiglie maggior pregio e rilievo, soprattutto in termini di costo delle stesse.

La prima è quella di “Napoléon” che sta ad indicare un intermedio tra il Very Special Old Pale e l’Extra Old. La seconda è la “Vieille Réserve”, che si riferisce a Cognac con miscele di acquaviti molto mature ma dall’annata non specificata. 

Leggi anche: Come si produce il Cognac

Quanti tipi di Cognac esistono, quindi?

Ebbene non c’è una risposta unica a questa domanda proprio perché, come abbiamo visto, tutto dipende da stile, regione e invecchiamento.

C’è poi da considerare il fatto che i Cognac non commerciali, provenienti dalle cru meno popolari della Charente, sono a tiratura limitatissima e solo i maggiori esperti mondiali hanno avuto il piacere di poter degustare certe preziose rarità.

Dunque le tipologie di Cognac sono infinite perché le combinazioni possibili tra regione, invecchiamento e stile sono tantissime così come le possibili miscele ammesse dalla AOC.

Ultimo aggiornamento 24 Maggio 2022

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