Come si conserva la soppressata?

Il tema della conservazione degli alimenti è uno di quelli che maggiormente interessa chi è appassionato di cucina, ma non solo. 

In questo momento storico, inoltre, prendono sempre più piede tutti i discorsi che mettono al centro l’attenzione ai consumi e agli sprechi che accadono molto spesso sulle nostre tavole. 

Non sono esenti da queste riflessioni i salumi che quindi devono essere conservati al meglio per non essere buttati prima del tempo, ma soprattutto per essere preservati da quelli che possono essere rischi maggiori per la nostra salute. 

salame affettato

Per quanto riguarda la soppressata, valgono le stesse linee guida che vanno applicate a tutti i salumi in generale. 

Bisogna distinguere, però, quelle che sono le regole da seguire nel caso di salumi interi oppure già affettati. 

Soppressata: metodi di conservazione

I metodi di conservazione della soppressata, così come quella degli altri salumi, dipende molto da quella che è la modalità di produzione del prodotto. 

Il primo dei criteri di cui tenere conto è l’umidità del prodotto che intendiamo conservare, visto che i salumi che hanno una maggiore umidità sono più morbidi e quindi più esposti al deperimento. 

Questo non è il caso della soppressata che rientra, invece, nella categoria dei salumi stagionati. Questo ci permette, ad esempio, di poterla conservare per una settimana, massimo due, in frigorifero a seconda delle dimensioni della soppressata. 

Se abbiamo a che fare invece con una soppressata già affettata, ecco che cambiano le modalità di conservazione e le regole da seguire per evitare spiacevoli sorprese o sprechi. 

Gli affettati, infatti, non possono essere conservati in frigorifero più di cinque giorni dall’apertura della confezione visto che sarebbero, altrimenti, soggetti all’ossidazione. 

Come conservare la soppressata: le regole da seguire

I salumi affettati, come detto, possono essere conservati per un massimo di 5 giorni dall’apertura preferibilmente in quella che è la parte medio-fredda del nostro frigorifero. Regola che va applicata anche nel caso di acquisto di tranci, tenendo sempre conto di quella che è la stagionatura del prodotto acquistato.  

Un’altra metodologia di conservazione è quella del sottovuoto che aiuta, appunto, la prevenzione di quello che è il processo di ossidazione del prodotto a contatto con gli agenti esterni.

Ossidazione che, soprattutto nei salumi come la soppressata, possono creare addirittura delle muffe che rovinano interamente il sapore del prodotto. 

Le soppressate artigianali possono essere, come tutti i salumi non industriali, conservati dopo essere stato appeso in cantina o in una parte fresca della propria abitazione.

L’accortezza da rispettare è quella di coprire la parte già tagliata, perché consumata, con una garza che non tocchi nessuna superficie, ma che avvolga solo la parte tagliata del salume. 

Procedimento che va ripetuto ogni volta che dalla cantina, decidiamo di portare il prodotto a tavola per consumarlo. 

Per quanto riguarda invece i prodotti industriali è meglio conservarli in frigorifero. 

I salumi freschi o già cotti devono essere conservati a una temperatura tra i 2 e i 4 gradi, quindi in frigorifero. 

Anche quelli sottovuoto o acquistati in tranci vanno tenuti in frigorifero, ma a una temperatura che può arrivare massimo ai 10 gradi. 

Discorso diverso per i salumi stagionati che, invece, possono essere conservati in un luogo fresco e asciutto come può essere, ad esempio, una cantina o un angolo particolare della nostra abitazione.

Leggi anche: Soppressata toscana vs. calabrese: quali sono le differenze?

Ultimo aggiornamento 23 Maggio 2022

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